Miahatami, a fairytale from East

“Choose and don’t be chosen” (Narguess Hatami, Miahatami designer)

“Scegli e non essere scelto” (Narguess Hatami, Miahatami designer)

Dear Horse Lovers,

fashion is a world always evolving, where big names like Dior coexist with new promises, like my loved Tory Burch at the beginning of her career and like Miahatami nowadays, a new and very interesting brand born from the creative mind of a young Iranian fashion designer clearly inspired by Persian art. I am talking about Narguess Hatami who was born in Teheran but has studied in Italy: the perfect encounter between the Middle Eastern culture and Western design!

After a degree in Culture and Technique of Costume and Fashion at the University of Bologna, Narguess started her rise into the Italian Olympus of fashion, working with mentors Paola Frani, Massimo Giorgetti, and Marco Morosini. Then, lucky of us, she decided to start her own business, developing her own line, Miahatami (her last name joined with “Mia”, ‘mine’ in Italian).

The first collection was created last fall/winter, but is the 2016 fall/winter collection that is very interesting for us Horse Lovers. Always inspired by her Persian origin, without any concession to ethnic, Narguess has created some incredible equestrian decorations, and of course, I fell in love immediately.

Cari Horse Lovers,

la moda è un mondo sempre in evoluzione, in cui ai grandi nomi come Dior si affiancano ogni giorno nuove promesse, come fu per la mia amata Tory Burch all’inizio della sua carriera e come è oggi per Miahatami, un nuovo ed interessantissimo marchio nato dalla mente creativa di una giovane stilista iraniana chiaramente ispirata all’arte persiana. Sto parlando di Narguess Hatami nata a Teheran ma Italiana di formazione: incontro perfetto tra la cultura del Medio Oriente e il design occidentale!

Dopo la laurea in Culture e Tecniche del Costume e della Moda, presso l’Università di Bologna, Narguess ha iniziato la sua ascesa nell’olimpo della moda italiana, collaborando con nomi come Paola Frani, Massimo Giorgetti e Marco Morosini. Poi, per nostra fortuna, ha deciso di mettersi in proprio e iniziare a disegnare la propria linea, Miahatami (il suo cognome unito all’aggettivo possessivo italiano “Mia”).

La prima collezione è dello scorso autunno/inverno, ma è quella di quest’anno che interessa particolarmente noi Horse Lovers. Sempre ispirata dalle sue origini persiane, senza mai scendere però nell’etnico, Narguess ha inserito una serie di fantastiche decorazioni equestri, di cui mi sono subito innamorata.

Miahatami lookbook fw 2016 

Miahatami lookbook fw 2016 

I loved so much her horses designs that I’ve decided to wear one of her creations for one of the most important events of this season, my attendance at the Luca Panerai Talk Show on ClassHorse TV, live from Fieracavalli in Verona. 

I suoi disegni di cavalli mi sono piaciuti talmente tanto che ho deciso di indossare uno dei suoi abiti per uno degli eventi più importanti della stagione, la mia partecipazione al Luca Panerai Talk Show su ClassHorse TV, in diretta da Fieracavalli a Verona. 

It’s a dress that tell us a story, a rare thing. A fantastic world, where Persian horsemen ride beautiful horses while hunting, surrounded by amazing nature and a particular yellow sky, where little and colorful birds fly. I see life in this dress, the scene is real as if I were looking at a beautiful painting.

Un vestito che racconta una storia, come accade in pochissimi casi. Un mondo fantastico, in cui cavalieri persiani a cavallo di bellissimi esemplari, vanno a caccia, circondati da una meravigliosa natura e da un particolare cielo giallo, dove volano piccoli e colorati uccellini. Io vedo la vita in questo vestito, la scena è reale quasi come se stessi ammirando un bellissimo quadro.

What do you think, horse lovers? Do you love this line too?

Che ne pensate Horse Lovers? Anche a voi questa nuova linea piace? 

TaC

I was wearing one of the most beautiful piece of the new Longines Equestrian Collection - the watch L61400776.  

Photo credits: Equine photographer Davide Mombelli